Il COVID 19 ci ha posto di fronte ad un interrogativo difficile: come mettere in relazione le biblioteche, gli archivi e i musei diocesani dislocati nelle rispettive antiche sedi di Anagni e di Alatri proprio nel momento in cui l’esperienza fisica degli istituti culturali veniva interrotta o fortemente limitata?
Da dove ripartire? E come ripartire per creare una rete MAB diocesana?
Le risposte a questi interrogativi sono arrivate dalla lettura della lettera pastorale del vescovo Mons. Lorenzo Loppa “Oltre la pandemia: riprendere il cammino nella responsabilità solidale e fraterna” (settembre 2020):
“Non basta dire «andrà tutto bene», anche se bene non va. L’ottimismo guarda il bicchiere mezzo pieno, ma il bicchiere non si riempie. Sono gli occhi della speranza che vedono quello che non c’è…
… L’ansia per la salvezza, la passione per il Regno, la «compassione» di Gesù per la gente, che si declina in una attività di annuncio e di guarigione – cura per la persona, vanno assolutamente condivise … E questo – mi permetto di dire – soprattutto da chi, come noi, è coinvolto nel ministero pastorale e di guida dei propri fratelli e sorelle…”
Così nasce il progetto, che ha per tema la cura per la persona. Il punto non è organizzare relazioni tra spazi/contenitori, ma generare connessioni creative tra le persone e il patrimonio, in grado di spostare l’attenzione sul valore ispirativo, “terapeutico”, resiliente dei beni, facendo dei luoghi della loro conservazione spazi veri di ricerca e di senso.
Ad ognuno dei nostri istituti culturali è stato chiesto di scegliere un’opera che fosse significativa per il tema affrontandolo nelle diverse accezioni di cura dello spirito, cura medica, cura per i bisogni primari, cura del patrimonio in funzione della crescita umana.
Dalle notizie sulle sei opere selezionate nascono un percorso tematico narrativo (vai alla sezione risorse digitali) e 9 workshop destinati agli insegnanti di religione cattolica della Diocesi (vai alla sezione di coworking).