Gesta Pontificum Romanorum a Sancto Petro Apostolorum principe usque ad Innocentium XI P.O.M., Venetiis MDCLXXXVII, pp. 38-40
San Sisto I, papa tra il 115-117 e il 125-129, al tempo degli imperatori Traiano e Adriano, forse romano o forse di origine orientale, probabilmente morto martire, fu sepolto nel cimitero vaticano accanto a San Pietro. Poche notizie sono certe intorno al suo pontificato: si occupò soprattutto di liturgia e di organizzare i primi passi verso la preminenza della sede apostolica romana sulle chiese particolari.
San Sisto I è compatrono della Diocesi di Anagni Alatri e patrono della città di Alatri, dove furono traslate le sue spoglie nel gennaio del 1132. L’arrivo miracoloso delle reliquie, contese dalla città di Alife, e poi la ricerca nella Cattedrale di San Paolo Apostolo(vai al virtual Tour) dei resti mortali del santo pontefice, nel frattempo nascosti contro profanazioni e furti e ritrovati solo nel 1584 dal vescovo Egnazio Danti, hanno generato nella comunità alatrense un secolare sentimento di appartenenza e devozione.
Nel complesso della cattedrale di Alatri si custodiscono innumerevoli testimonianze del culto reso a San Sisto: dal pronao, attraversando l’aula liturgica fino alla cappella appositamente progettata nel 1932 o alla cappella del tesoro si possono trovare iscrizioni, immagini e reliquiari che raccontano la lunga storia di questa santa presenza.
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Urna in piombo con le reliquie di San Sisto, XVII secolo
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Statua processionale, 1960
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Testa reliquiario di San Sisto, 1585
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Busto in bronzo di San Sisto, 1586
La statua processionale di San Sisto, che vigila sull’altare riconsacrato nel 1671 con l’urna in piombo, è un’opera polimaterica che assembla sul corpo in legno, scolpito e dipinto nel 1960, la bellissima testa-reliquiario d’argento voluta dal vescovo Danti, coronata con il triregno nel 1703 e originariamente pensata per un busto in bronzo, cesellato con le immagini di San Pietro e San Paolo sullo stolone. Durante la processione che si tiene il primo mercoledì dopo la Pasqua, la statua dal peso di 7 quintali è portata a spalla per le vie del centro storico da 25 incollatori della Confraternita di San Sisto di antichissima istituzione.
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Piede di San Sisto, 1825
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Braccio di San Sisto, XVII secolo
Alla chiusura delle celebrazioni per il patrono, passati quindici giorni dal pontificale e prima della reposizione della statua accompagnata dai canti degli acclamatores, viene esposto il reliquiario anatomico a forma di piede per il consueto e devoto bacio. L’altro reliquiario anatomico a forma di braccio in argento e oro in lamina, risalente al XVII sec., è esposto durante il pontificale nel mese di gennaio, quando la comunità fa memoria dell’arrivo delle reliquie ad Alatri; questo reliquiario, per desiderio della cittadinanza, fu trasportato per il borgo deserto nel 2020, nei giorni in cui per la pandemia da sars covid 19 il trasporto della statua venne precluso.
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Dipinti con le storie di San Sisto, XIX secolo
Le storie di San Sisto sono fissate in sei dipinti ottocenteschi, alcuni riproducenti verosimilmente le pitture che nel XV sec. dovevano adornare la primitiva cappella del patrono, ormai perduta: nelle scene sono rappresentati l’incontro tra l’antipapa Anacleto e il conte Rainulfo di Alife, che ricevette la concessione delle reliquie di San Sisto in difesa della propria città contro le pestilenze, il viaggio delle reliquie sul dorso di una mula, la sosta ostinata della mula in corrispondenza di un bivio per Alatri, la deviazione inarrestabile verso il centro di Alatri, la disputa degli abitanti di Alatri su dove collocare i resti del Santo, l’arrivo delle reliquie in cattedrale.
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Colonnine dell’antico altare di San Sisto, XII secolo
Alatri, Concattedrale di San Paolo Apostolo, Rilievo dell’antico altare di San Sisto, XII secolo
Ubicate inizialmente in un altare provvisorio, le reliquie di San Sisto trovarono poi collocazione entro l’altare consacrato nel 1156 dal vescovo Adinolfo: di questo altare restano alcuni elementi, tra cui due colonnine angolari e un frammento del rilievo a racemi e girali, ora ospitato nel portico dell’ex Episcopio di Alatri.
Nell’ex Episcopio di Alatri, in una sala dell’attuale Museo diocesano, la comunità custodisce un capolavoro della pittura ad affresco dedicato a San Sisto: si tratta del suo austero ritratto, realizzato in una sola giornata di lavoro da Giuseppe Cesari, conosciuto come il Cavalier d’Arpino.
L’opera fu commissionata ancora una volta dal vescovo Danti nella tarda primavera del 1585, all’indomani del rinvenimento del corpo del santo patrono e reca l’invocazione che la popolazione di Alatri ha da sempre rivolto al suo protettore, soprattutto nei momenti difficili: S[ANCTE] XISTE O[RA] P[RO] N[OBIS]
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